Wine Spectator, 4 piazzamenti nella Top 100
Dal 1988 la classifica dei vini Top 100 selezionati, di anno in anno, da Wine Spectator resta uno degli appuntamenti del mondo del vino più attesi. Se per qualcuno è un successo fugace, ci sono aziende che negli anni hanno dimostrato costanza, divenendone ospiti fissi. C’è anche Terredora con tre piazzamenti con le griffe che rappresentano il gotha del vino italiano, cominciando da Marchesi de’ Frescobaldi, Antinori, Gaja, con 13 etichette schierate in queste trentuno edizioni, Fontodi con 12 e poi a seguire Castello Banfi con 10, Tenuta dell’Ornellaia, Felsina con 9. Si fermano, si fa per dire, a quota 8 etichette Paolo Scavino e, poi, Allegrini, Avignonesi, San Felice in classifica per 7 volte. Beni di Batasiolo è a quota 6, Castello di Volpaia e Poggio Antico a 5, Con 4 etichette ci sono Carpineto, Michele Chiarlo, Tenuta San Guido, Casanova dei Neri, Planeta, Giuseppe Mascarello & Figli, Altesino, Terredora. Infine, chiudono la lista dell’eccellenze del vino Made in Italy per Wine Spectator con tre piazzamenti: Caparzo, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Feudi di San Gregorio, Luciano Sandrone, Isole & Olena.
Sono due grandi bianchi ad essere stati tanto apprezzati da entrare in questa specialissima classifica: la Falanghina Irpinia è entrata nella Top 100, per la prima volta, nel 2006 con la vendemmia 2004 e, nel 2008, con la vendemmia 2007 e, poi, il Greco di Tufo Loggia della Serra nella classifica 2007 con la vendemmia 2005 e l’annata 2009 nella top dell’anno 2011. Quando un’autentica tradizione anima il presente!