Grandi sorprese arrivano sotto l’albero a stelle e strisce di Terredora.
Un’etichetta in particolare, ancora una volta, è stata premiata, a dicembre, con un punteggio da incorniciare da uno dei magazine americani più blasonati, The Wine Advocate, meglio conosciuto come Robert Parker’s Wine Advocate, la rivista, nata nel lontano 1978, e che ha contribuito far conoscere il vino in genere in tutti gli Stati Uniti, suscitando l’interesse dei buyers.
Al giro di boa di quarant’anni la reputazione di The Wine Advocate continua a crescere e, ancor oggi, un suo punteggio importante resta uno dei riconoscimenti più autorevoli.
L’emozione è, poi, tanta quando è l’ultimo della nidiata delle grandi etichette della tua azienda a conquistare l’apprezzamento della critica, con costanza, annata dopo annata, sin dalla prima vendemmia.
Un vino, il Taurasi Pago dei Fusi, nato un po’ per scommessa, ma anche dalla determinazione di Lucio Mastroberardino che volle produrre a un Taurasi elegante e potente in una zona tradizionalmente nota, invece, per prodotti di pronta beva.
Un vino che è perfetta espressione della versatilità di una grande denominazione qual è il Taurasi, della storia di Terredora, di una tradizione che continua e che guarda al futuro come fa, differentemente, anche il Fiano di Avellino CampoRe 2015, il bianco cui Monica Larner attribuisce 90 punti, sempre nel numero di Dicembre di The Wine Advocate.
Taurasi Pago dei Fusi 2010 - 94 punti
"Il Taurasi Pago dei Fusi 2010 è un Aglianico, dal colore impenetrabile, austero con aromi netti di ribes e more premute. Intensa è la trama di fumé che ricorda la cenere di campo e la pietra focaia, sentori che evocano una nitida complessità di aromi terziari ottenibili nel Taurasi. La sensazione in bocca è elegante, ma allo stesso tempo molto potente."
(Monica Larner, Dicembre 2018)
Fiano di Avellino 2015 – 90 punti
"Il Fiano di Avellino 2015 CampoRe è un vino bianco pieno e generoso. Presenta chiare note di pesca bianca, frutta estiva, pera cotta e polvere di minerali A circa tre anni dalla raccolta, le sfumature sono leggermente evolute e ricordano pietrisco o gusci di conchiglia. E’ un bianco che va verso un medio peso, da bere nei prossimi anni. Dopo un breve periodo di sei mesi in rovere, riposa 36 mesi in bottiglia prima della messa in commercio."
(Monica Larner, Dicembre 2018)