La stagione della presentazione della nuova annata si apre con Mundus Vini.
Istituito 19 anni fa, è annoverato tra i concorsi vinicoli più importanti del mondo sin dagli esordi. Gli oltre 12.000 vini presentati ogni anno testimoniano l’importanza di questo concorso in Germania e in tutto il mondo.
Di norma, i risultati della sessione primaverile sono annunciati poco prima del taglio del nastro di Prowein, a Düsseldorf, divenuta in pochi anni la fiera internazionale in cui si confrontano vini provenienti da tutto il mondo.
Nell’anno del Prowein che non c’è stato, Mundus Vini ci regala il successo più importante di quelli sinora ottenuti in questa competizione internazionale.
Causa l’emergenza, in azienda ci è sfuggita del tutto la partecipazione a questa competizione, almeno fino a venerdì 12 giugno.
Bussa il postino che, di questi tempi in cui non si firmano neanche più gli avvisi di ricevimento, è di per sé una notizia. Consegna della posta ordinaria e un plico cartonato di grosse dimensioni.
Aperta le buste, resta per ultimo il plico e, con sorpresa, fra le mani stringiamo 4 diplomi:
Il quarto attestato è più che una medaglia, testimonia che uno dei tre vini premiati è stato giudicato come il miglior assaggio di tutti i vini campani di questa prestigiosa competizione internazionale.
Questo successo dimostra ancora una volta quanto il Taurasi Riserva CampoRe 2008 sia un vino iconico. Compete e stacca in competizioni nazionali e fra le giurie internazionali, dove l’Aglianico ha sempre più estimatori.
Ad una riflessione più meditata, questo riconoscimento unanime a tutti i nostri stili di Taurasi, ci ha reso orgogliosi sempre più del costante lavoro in vigna e in cantina di tanti, sotto la guida dell’enologo dell’azienda, Paolo Mastroberardino.
Non è velleità da produttori avere tante etichette di Taurasi, ciascuna interpreta territori e/o progetti enologici differenti, emozionando e conquistando appassionati.
Un impegno grande, anche dal punto di vista dell’investimento.
Sono, infatti, vini messi in commercio dopo sei, sette, dieci anni, ma vero è che queste interpretazioni di Taurasi stanno contribuendo a dare la giusta notorietà presso il grande pubblico a questa denominazione, per troppo tempo uno dei più grandi rossi italiani solo per gli esperti, gli addetti ai lavori.
Sono giornate come questa che ci danno fiducia nel futuro, pur nelle tante difficoltà di questi mesi segnati dalla pandemia.
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