CHE CAPODANNO SAREBBE SENZA O’ RAGU?
Come ogni primo dell’anno vuole, porteremo in tavola sua maestà il ragù napoletano, il sugo per eccellenza a lenta cottura della tradizione partenopea, quello che tutte le mamme cucinano la domenica mattina! Esistono tante versioni ed ognuna a suo modo allieta i commensali ed oggi vi racconteremo di un piatto tipico irpino: i fusilli avellinesi al ragù.
Per la preparazione occorrerà: cipolla, olio evo, passata di pomodoro e pezzi di carne selezionata – salsiccia, cotechino, tarachelle di maiale e braciole di manzo. la preparazione dura almeno 3-4 ore a fuoco lento, al termine si condisce la pasta, il nostro fusillo avellinese e si accompagna con una generosa grattugiata di formaggio parmigiano o pecorino – alcuni amano servire con abbondante ricotta salata paesana. La carne così cotta viene solitamente servita come secondo piatto, accompagnata dai friarielli saltati in padello o da peperoni fritti.
Non possiamo non deliziarci, scegliendo un prodotto d’eccellenza tra le nostre etichette. Lo sguardo entusiasta va alle grandi annate della cantina: TAURASI RISERVA DOCG CAMPORE 2003. Una grande annata auspicio del nuovo anno. Tannini rotondi e vellutati, frutto di un’elevazione in barrique oltre i 48 mesi e il longevo affinamento in bottiglia che veleggia sui 72 mesi.
Un vino di così lunga lavorazione e riposo necessita delle dovute attenzioni: regalare una bottiglia di vino d’annata è un gesto entusiasmante perché racchiude al suo interno ricordi, emozioni, sentimenti e memorie di un tempo passato, trascorso, lontano e distante da noi. Aprire una bottiglia storica è un rito, un momento di gioia e di aspettativa, come quello che riserviamo nel nostro cuore per il nuovo anno che verrà. Sarà fruttato? Che aromi sprigionerà? Che tannini rivelerà? Sarà rotondo al palato e persistente? Tante le domande e così grande la curiosità di tutti i commensali.
Cosa aspettarsi da un Taurasi di così lungo invecchiamento?
Il bouquet si apre con intensa ciliegia matura e prugne accompagnate da note terziarie di spezie quali cuoio, tabacco e cera. L’evoluzione avanzata del vino evoca delle note di cenere, di polvere da sparo e radice di liquirizia: immancabile l’accompagnamento col ragù napoletano.
In alto i calici, nell’intimità della nostra casa, anche senza i festeggiamenti conviviali dei tempi passati, ma vicini ai nostri affetti cari!
E come cantava Lucio Dalla nella celebre ” L’anno che verrà”:
“Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico
E come sono contento
Di essere qui in questo momento…
Vedi caro amico cosa si deve inventare
Per poter riderci sopra
Per continuare a sperare”
L’anno nuovo porterà altre novità ma l’importante ora è esserci in questo preciso momento e sorriderne pensando che ancora un altro anno di lavoro, sogni, lacrime, difficoltà e speranze si è concluso ed il prossimo è pronto ad accoglierci… e quel che sarà, sarà!
Vi auguriamo di stappare la vostra bottiglia del cuore e di goderne di ogni singolo sorso da solo o in compagnia, perché in fondo ce lo meritiamo.
Giulia Mastroberardino