L'Autore

Daniela Mastroberardino

Quando parlo del mio lavoro, racconto della passione che c’è dietro una bottiglia di vino e che rende la quotidianità, fatta di numeri da elaborare e analizzare, ricca di suggestioni, di realtà vive da interpretare. Se questa è la dimensione di ogni attività fortemente vissuta, la forza di seduzione di un grande vino è tra le più pregnanti. Per circa metà della mia vita ho vissuto pensando ad un destino tracciato da una consuetudine familiare, anche  se da me non osteggiato. Poi la vita prende dei percorsi inattesi ed è allora che ti accorgi che la passione del vino è in te innata. Nel 1994, a 26 anni è cominciata la mia seconda vita, non più nell’ombra di una storica azienda familiare, ma intraprendendo, sia pur all’improvviso, un nuovo percorso imprenditoriale, con la forza di condividere con miei genitori e i miei fratelli un progetto che fosse solo nostro.

E’ nata così, tra mille difficoltà,  TERREDORA ed in pochi anni diventata una storia di successo. Se mi si chiedesse di parlare di me attraverso un vino, confesso ho solo l’imbarazzo di scegliere, perché, in quasi tutti, trovo tratti distintivi del mio carattere e dell’esperienza professionale maturata in questi anni. Comincerei partendo dalle fattezze più determinate, che sono sempre di più il volto della donna dei nostri tempi e che associo al Greco di Tufo. La complessità e l’energia che, nei secoli, hanno contraddistinto il ruolo della donna, sono nell’ anima di un grande rosso, come il Taurasi.

L’eleganza, la delicatezza sono tratti naturali femminili come del Fiano di Avellino, vino prestigioso che più di tutti ha il soffio vitale delle donne. Attraverso questi vini la mia storia così come la storia di tante donne e uomini della mia terra, l’Irpinia, terra dura e dolce nel contempo, come è l’orografia dei suoi pendii.

 

"Daniela Mastroberardino"